L'inizio
A naso direi che per dare spazio e contorno al menarca della propria figlia può essere utile ricordare il proprio, allora raccontiamolo, guardiamolo, mettiamolo da parte e andiamo avanti.
Credo che fosse primavera, sono certa che avevo da poco avuto la varicella; ricordo che durante la malattia c'era anche mia nonna in giro per casa, evento rarissimo e fortemente stressante per la mia famiglia, sicuramente legato ad una festa comandata, probabilmente la Pasqua.
Avevo 13 anni, di questo sono certa, forse non ancora compiuti, insomma si parla del 1983, a guardarla ora sembra lontano quanto l'era glaciale.
Un'altra cosa che ricordo con precisione è lo spavento: mi mancò letteralmente il fiato quando una mattina guardai le mie mutandine e le trovai macchiate. Non ho mai avuto un flusso molto intenso, soprattutto il primo giorno, la macchia era marrone, qualcosa era uscito da me a mia insaputa durante la notte!
Andai di corsa da mia madre e mostrandole le mutandine le dissi: non so come sia possibile, credo di essermela fatta addosso. Lei mi rispose che quello era sangue, si stupì del fatto che mia cugina non mi avesse detto niente (e considerato che la vedevo ancor meno di mia nonna non so come avrebbe potuto dirmi alcunché) e mi spiegò che quel sangue avrebbe dovuto servire per nutrire un eventuale bambino che si fosse trovato nella mia pancia, ma siccome di bambini non ce n'erano il sangue veniva buttato via.
Mi fornì gli strumenti necessari a gestire la cosa (assorbenti di varie misure), mi mostrò come avvolgerli nella carta igienica prima di buttarli nella spazzatura, ma scordò di dirmi che dopo qualche giorno sarebbero finite. Io diedi per scontato che avrei continuato a perdere sangue ogni giorno della mia vita ed ero piuttosto disperata.
Quando il sangue finì, di nuovo mi spaventai a morte. Chiesi nuovamente a mia madre che finalmente completò l'informazione: dopo qualche giorno finiscono ma poi tornano, ogni mese, per tutta la vita.
Della menopausa sono venuta a conoscenza anni dopo.
Una questione era rimasta in sospeso: ma 'sti bambini nella pancia come ci entrano? Vabbè, questa è un'altra storia.
Credo che fosse primavera, sono certa che avevo da poco avuto la varicella; ricordo che durante la malattia c'era anche mia nonna in giro per casa, evento rarissimo e fortemente stressante per la mia famiglia, sicuramente legato ad una festa comandata, probabilmente la Pasqua.
Avevo 13 anni, di questo sono certa, forse non ancora compiuti, insomma si parla del 1983, a guardarla ora sembra lontano quanto l'era glaciale.
Un'altra cosa che ricordo con precisione è lo spavento: mi mancò letteralmente il fiato quando una mattina guardai le mie mutandine e le trovai macchiate. Non ho mai avuto un flusso molto intenso, soprattutto il primo giorno, la macchia era marrone, qualcosa era uscito da me a mia insaputa durante la notte!
Andai di corsa da mia madre e mostrandole le mutandine le dissi: non so come sia possibile, credo di essermela fatta addosso. Lei mi rispose che quello era sangue, si stupì del fatto che mia cugina non mi avesse detto niente (e considerato che la vedevo ancor meno di mia nonna non so come avrebbe potuto dirmi alcunché) e mi spiegò che quel sangue avrebbe dovuto servire per nutrire un eventuale bambino che si fosse trovato nella mia pancia, ma siccome di bambini non ce n'erano il sangue veniva buttato via.
Mi fornì gli strumenti necessari a gestire la cosa (assorbenti di varie misure), mi mostrò come avvolgerli nella carta igienica prima di buttarli nella spazzatura, ma scordò di dirmi che dopo qualche giorno sarebbero finite. Io diedi per scontato che avrei continuato a perdere sangue ogni giorno della mia vita ed ero piuttosto disperata.
Quando il sangue finì, di nuovo mi spaventai a morte. Chiesi nuovamente a mia madre che finalmente completò l'informazione: dopo qualche giorno finiscono ma poi tornano, ogni mese, per tutta la vita.
Della menopausa sono venuta a conoscenza anni dopo.
Una questione era rimasta in sospeso: ma 'sti bambini nella pancia come ci entrano? Vabbè, questa è un'altra storia.
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